Una volta trovato il tuo giusto posto nel mondo saprai che significa essere una persona felice e di successo

 


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NON C’E’ PROBLEMA CHE NON POSSIAMO RISOLVERE NÉ UN TRAGUARDO CHE NON POSSIAMO RAGGIUNGERE, LAVORANDO INSIEME!





SONO IL PRIMO MEDICO ITALIANO SPECIALIZZATO NELLA REALIZZAZIONE DEL POTENZIALE UMANO

Ho cominciato seguendo principalmente professionisti ed imprenditori per aiutarli a valorizzare al più alto livello il loro potenziale superando qualsiasi difficoltà possano incontrare nel loro cammino personale, affettivo e professionale, con il compito di motivarli e formarli perché possano puntare a traguardi professionali sempre più ambiziosi e suggestivi, moltiplicando in modo esponenziale i propri clienti ed il fatturato. Ho aggiunto anche atleti e campioni sportivi facendo in modo offrissero prestazioni uniche ed irripetibile in ogni gara ed in ogni allenamento, infine mi sono portato verso chiunque avesse un desiderio importante da vedere realizzato. Il mio impegno personale e professionale è assoluto ed è in funzione del fatto che quel desiderio, qualunque esso sia, sia messo nelle condizioni di diventare realtà.


INNOVATORE

Sto rivoluzionando il mondo scientifico applicando un approccio innovativo alla psicologia classica (Sistema Meta) in grado di entrare nel mondo della Formazione e dell’Imprenditorialità.

META

The keywords

MotivazioneMedicina

EmozioneEnergia

Terapia Trasformazione

ArteAzione



LE MIE KEYWORDS

- Volontà
- Performing skills
- Sacrificio
- No complain (lamentarsi mai)
- Hard Work
- Ambizione
- Umiltà & Coraggio
www.dottmeta.it

LA MIA MISSION

Realizzare il tuo potenziale perché tu possa esprimere nei tuoi pensieri e nei tuoi gesti la parte migliore di te scrivendo un tempo indimenticabile della tua vita

PRENOTA LA TUA CONSULENZA CON NOI

Utilizza il FORM ed i contatti a disposizione per raccontarci di te, di ciò che vorresti affrontare e superare e di ciò che vorresti raggiungere a livello personale, sociale, professionale. Ti risponderemo e valuteremo poi in modo personalizzato l’eventuale soluzione o le diverse soluzioni che siamo in grado di offrirti in risposta a quanto ci chiederai.

Contattaci al 3516231558
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Testimonianze e storie Meta

  • Demetrio, 49 anni – commercialista – Non è tanto l’essermi scoperto diverso, gay, a 48 anni ad avermi devastato, quanto l’essermi innamorato, poco dopo aver accettato la mia omosessualità, di un uomo bello e dannato allo stesso tempo, un uomo che viveva di relazioni omosessuali fugaci e che allo stesso tempo portava avanti una storia parallela eterosessuale alla quale mai e poi mai avrebbe rinunciato.

    Quell’uomo mi detestava, non provava nulla per me ed anzi la mia fisicità quasi lo ripugnava. Eppure non riuscivo a staccarlo dalla mia mente, fino a farne la mia ossessione più angosciante e per la quale un giorno decisi di farla finita. Conobbi Francesco per caso sul web. Non so cosa mi spinse a contattarlo e chiedergli di farmi dimenticare completamente questa persona che avevo imparato ad odiare anch’io. Ma Francesco va oltre qualsiasi cosa tu gli chiedi se si accorge che una magia è possibile. E così mentre mi aiutava a dimenticarlo, ha creato in un modo che non saprei mai e poi mai definire ma che mi ha letteralmente travolto i sensi e la mente, le condizioni per cui io fossi diverso agli occhi di quell’uomo, così diverso da farlo innamorare di me. Se oggi vivo la favola della mia vita, in una complicità di coppia incredibile e straordinaria, lo devo al genio di un coach che non so ancora adesso da dove sia sbucato fuori! Protocollo Meta – Demetrio 49 –

    Codice TL/2016VZ

  • Ruben, 12 anni – tennista – dovevo migliorare il mio rendimento a scuola se volevo continuare a giocare a tennis e se volevo allenarmi più e più volte per puntare ai campionati regionali e nazionali. Ma soprattutto dovevo vincere i limiti del mio carattere. Non sarei mai stato forte per davvero se avessi pianto davanti alle difficoltà o se mi fossi arreso nelle piccole cose della vita quotidiana per non dover affrontare sacrifici importanti. Francesco mi ha insegnato tutto questo, mi ha insegnato a non mollare mai ed a valorizzarmi al più alto livello al di fuori dello sport, per puntare ad eccellere nello sport. Oggi sto volando così in alto che il mondo mi sembra piccolo piccolo. Una sensazione stupenda!

    Protocollo Meta – Ruben, 12 – Codice 35Q/2018GM

  • Lucy, 31, ingegnere gestionale – a volte nessuno ti capisce, o nessuno vuol capirti forse perché c’è il rischio che poi gli porti un problema più grande di quello che vorrebbe sentirsi dire. E allora finisci per tenertelo dentro di te quel problema, fino ad implodere. Li avevo illusi, i miei, che il mio percorso universitario fosse perfetto, che portassi la media del 28 e che mi mancassero appena due esami per laurearmi, avendo consegnato la tesi già da qualche tempo. Non era vero niente, ma più di tanto i miei non indagavano per cui quello che dicevo loro bastava. E così quando ho visto che avevano già preparato il regalo che mi avrebbero fatto a fine percorso, e che sarebbe stato mio una settimana dopo la data di laurea che avevo dato loro come cosa sicura perché i due esami erano assai semplici e li avevo già in parte finiti con gli esoneri, mi sono sentita di morire dentro. Avevano speso ventimila euro per iscrivermi ad un Master post laurea negli Stati Uniti che sapevano essere il mio sogno. Avevano persino trovato un posto dove sarei stata ospitata per i due meravigliosi anni in cui avrei frequentato il Master. Sentirsi una nullità forse è poca cosa rispetto a come mi sono sentita io quando mia zia in segreto mi ha detto ciò che era pronto per me. Volevo farla finita. Ho provato in diversi modi ma non ci sono riuscita. Quando ho detto la verità a mia nonna facendomi giurare da lei che mai avrebbe detto una sola parola ai miei genitori, mi sono sentita liberata, ma allo stesso tempo ho fatto male anche a lei, un male che non mi perdonerò mai. Sono entrata in depressione e per due mesi nessuno capiva perché. Avevo bisogno di morire piano piano e quello era l’unico modo possibile. Se non fosse stato per un medico che un giorno mi ha mandato un whatsapp dicendomi che qualcuno gli aveva chiesto di risolvermi un problema: avrei dovuto fare 12 esami in 8 mesi e laurearmi in tempo per il Master a Chicago, togliendomi di dosso la depressione alla velocità della luce. Non so quanto mia nonna (l’ho scoperto solo dopo) lo abbia pagato, quanto abbia investito su di me. So solo che sono oramai 5 anni che vivo negli Stati Uniti e lavoro nel posto più bello del mondo e vivo la vita che ho sempre sognato di vivere. Tutto il resto conta assai meno di zero. Quel medico era Francesco.

    Protocollo Meta – Lucy, 31 – Codice 57JR/2017BQ

  • Fabio, 48 anni, medico – trovarti a combattere con una situazione impensabile un attimo prima, come un incidente e la tua immobilità forzata per quasi un anno, significa ridisegnare tutta la tua vita, vedere persone a te vicine cambiare completamente e alcune di loro andare via. Ti crolla il mondo addosso. Per me era finita. Tutto quello che avevo costruito in vent’anni sfumava in pochi istanti. Quando ho chiesto a Francesco ed al suo gruppo di darmi una mano l’ho fatto con la disperazione di chi sa che è finita ma vuole provare qualsiasi cosa possibile, anche se non potrà fargli alcuna magia. Invece a me la magia è arrivata, perché quel tempo passato immobile l’ho dedicato alla cura di me, a costruirmi nuovo e diverso come mai avevo fatto prima di allora. Quando tutto è finito e sono tornato alla normalità ho capito tante cose che prima non capivo. Ho imparato a dare valore alle persone staccandomi da chiunque non fosse in grado di farmi crescere e migliorare, al di là di qualsiasi legame affettivo ci fosse. Oggi sono una persona di successo e vivo circondato da persone vere e di successo anche loro, ciascuna in un campo diverso.

    Non dimenticherò mai quell’incidente, ma non per il dolore.

    Protocollo Meta – Fabio, 48 – Codice 83BH/2019KC

  • Enza, 26 - Diplomata

    Ho conosciuto Francesco nel bel mezzo della mia scalata verso l’obiettivo: superare il concorso in polizia penitenziaria. Avevo già affrontato altri concorsi e sapevo quali fossero le difficoltà. Fisicamente mi sono impegnata molto raggiungendo buoni risultati ma la cosa che mi spaventava era il colloquio psicologico. Non che avessi qualcosa da nascondere eh (ahaha) ma basta un gesto o una parola sbagliata per cambiare tutto in positivo o negativo. Per questo ho deciso di affidarmi a lui in un percorso di coaching. È stato fantastico, sia per il concorso, ma anche perché mi ha fatto scoprire lati dei nostri comportamenti umani che non conoscevo. Ho imparato ad ampliare ed esporre concetti semplici in modo dettagliato e lineare, fino a curare tutta la comunicazione non verbale. Ovviamente con questa preparazione non ho potuto mancare l’obiettivo e quindi ce l’ho fatta! Grazie di tutto Francesco.

    Protocollo Meta - Enza 26 - Codice 52Z/2019LD

  • Giulio, 59 – Manager 

    Giulio aveva un sogno... ma non sapeva più come realizzarlo. Ci aveva provato e riprovato senza però riuscirci.

    Questo, fino al momento della mia chiamata, quando mi chiese ciò che ormai riteneva impossibile. Il suo desiderio più grande era recuperare il rapporto con suo figlio, dopo dodici anni di silenzio, dopo che era rimasto solo odio e rancore nel cuore del suo ragazzo per un papà che era andato via di casa per un’altra donna e con quell’altra donna si era ricostruito una nuova vita, dimenticandosi di tutto quello che c’era prima. Abbiamo fatto un contratto, e stretto un patto importante tra noi. Ho dovuto disegnare trame, inventarmi personaggi nuovi e diversi per lavorare con due persone a due mondi distanti oltre mille chilometri, aiutandoli a capire, ed incontrarsi.

    Alla fine non ho vinto io. Ha vinto l’amore. Questa è la mia Mission. Questa è la mia vita.

    Protocollo Meta – Giulio, 59 – Codice 51Z/2018LD

  • Ely, 34 – Direttore amministrativo 

    Un cancro al seno non lo assorbi così. Specie quando ti dicono che l’intervento sarà abbastanza invasivo e mutilante, e quasi non ci credi perché siamo nel 2018 e dovrebbe essere tutto più facile, mentre in realtà facile non lo è per niente. Poche settimane prima c’era da ingoiare la scoperta della dipendenza da cocaina del suo ragazzo. E pochi giorni dopo ci sarebbe stata la promozione a responsabile dell’area marketing. Troppe cose tutte insieme. Potrebbero rivelarsi deleterie. O devastanti.

    Sedici lunghi anni di psicoterapia e venti di medicina mi hanno dato una grande mano perché META potesse esprimere poi, in un tempo successivo, il suo potenziale. 

    C’era da ricostruire una identità, un nuovo modello di pensiero e soprattutto un nuovo concetto di libertà.

    Elisa mi ha contattato per un obiettivo importante: fare andare via Luca senza che lei in alcun modo risultasse cattiva ai suoi occhi, e farle accettare una promozione che le avrebbe raddoppiato lo stipendio ma la avrebbe vista trasferirsi cinquecento chilometri lontano, in una vita che mai avrebbe immaginato, né pensato sarebbe stata capace di vivere. Abbiamo concordato 3 mesi. Full immersion. Forte investimento da parte sua e forte coinvolgimento da parte mia. La parte più difficile è stata Luca e la sua impulsività. Ma alla fine è andato via, liberando Elisa e liberandosi del bisogno di lei che la aveva soffocata per quattro lunghi anni di interventi Ely ne ha subiti 3, per delle complicanze. L’essere medico mi ha consentito di indirizzarla verso colleghi brillanti grazie ai quali oggi non c’è segno degli interventi, interventi a cui ho potuto assistere personalmente, tranquillizzando e motivando un’anima bella e forte che aveva appena dimenticato di esserlo, giusto un po’. Alla fine quel posto lo ha accettato, ma non si è fatta trasferire, restando sempre a Roma, con un incarico di straordinario successo. Missione compiuta.

    Protocollo Meta – Elisa, 34 – codice 66F/2018RT

  • Daniel, 17 anni - diplomando

    Dopo l’incidente il buio era calato su tutto. Nulla era più come prima e purtroppo non lo sarebbe potuto essere mai. Il suo corpo rispondeva a tratti, e con fatica. Perdere a 17 anni la sensibilità degli arti inferiori, la percezione delle reazioni sessuali, è qualcosa di raccapricciante. La riabilitazione era terribilmente fastidiosa e lunga e i progressi assai piccoli e lenti. Daniel non riusciva ancora ad articolare bene le parole, ma sentiva e soffriva per quei limiti che inesorabilmente ti inchiodano e ti svuotano di qualunque ragione.

    Ma il dolore che faceva più male era quello dei suoi genitori, obbligati ad una facciata che nulla lasciasse trasparire, mentre il male di vivere si prendeva tutto, e lo faceva in silenzio. Sono stato contattato da una zia di Daniel. Ha voluto tenessi anonimo per sempre il committente, saldandomi un supplemento sul contratto, perché mi impegnassi a non rivelare mai a nessuno della famiglia da chi fosse partito il desiderio di avermi con loro. Ho inventato un nome, una identità nuova, e sono entrato per stare accanto a Daniel, in un percorso di riabilitazione psicologica e fisica, facendo in modo mi presentasse il fisioterapista.

    Son trascorsi 7 mesi. Daniel compirà 18 anni tra venti giorni. I suoi voti a scuola stanno crescendo in modo incredibile, così come la sua freschezza nei movimenti e la sua voglia di vivere e sognare. Papà e mamma hanno ritrovato serenità e quello che sembrava essere l’orlo di un precipizio oggi appare come appena un trampolino di lancio, per una nuova vita.

    Protocollo Meta – Daniel, 17 – codice 35B/2018MA

  • Giuliana, 28 anni - laureata in legge

    Sia il concorso di abilitazione che quello per entrare in magistratura mi avevano spossata nel corpo e nella mente. I tentativi falliti e le numerose difficoltà che via via emergevano mi avevano più volte spinta a mollare tutto, rinunciando al sogno per cui avevo scelto di cominciare il percorso universitario. Ringrazio i miei per aver contattato Francesco e per avermi regalato 9 mesi di lavoro con lui. Un Coach fuori dal comune, capace di farti superare limiti che pensavi sarebbero stati parte di te per sempre. Una grinta incredibile ed una professionalità altissima. Mi ha dato fiducia sin dal principio facendomi esprimere l’essenza vera di me. Se oggi sono nel sogno lo devo a lui, al mio Coach!

    – Protocollo Meta – Giuliana, 28 – codice 79M/444GT

  • Fabrizio, 51 - Amministratore unico di una S.p.A.

    Francesco possiede doti umane straordinarie, riuscendo a leggere dentro anche cose che le parole non direbbero mai. Ha risolto conflitti familiari che per oltre venti anni hanno minato la mia serenità e non mi hanno permesso di esprimere a livello professionale il mio potenziale nella sua totalità. Non è soltanto un Coach. È un’altra parte di te, quasi un Daimon, uno Spirito Guida capace di fare uscire da te tutto il meglio, quasi fosse pura energia. Dieci mesi di esperienza imperdibile. 

    – Protocollo Meta – Fabrizio, 51 – codice 33K/659BV

  • Renata, 49 anni - docente universitaria

    Vivevo una situazione difficile, dopo la separazione e la perdita di mio figlio. Ero entrata in un profondo stato di depressione e di dipendenza dall’alcol. L’entrata di Francesco nella mia vita è stato il mio ritorno alla vita. Gli devo tutto ciò che sono adesso. Gli otto mesi di lavoro con lui hanno segnato una svolta epocale nella mia storia. Grazie di esistere, Coach! 

    Protocollo Meta – Renata, 49 – codice 61D/358LT

  • Luciano, 66 anni – artista

    Fino a quando non te lo dicono non ci credi. Ma chi può cedere una cosa del genere? Ho sempre dipinto e scolpito, non ho saputo fare altro in tutta la mia vita. 

    Poi un bel giorno ti accorgi che le mani cominciano a tremare e le vuoi fermare ma certe volte non ci riesci in nessun modo. E ti incazzi con te stesso ma tanto non ci puoi fare niente. 

    Poi ti dicono che è ansia e per quanto ti dia fastidio la accetti e provi ad affrontarla. Ma intanto non passa e devi prenderti pause e poi pause e poi ancora pause. E fai i controlli, magari fosse per te non faresti niente ma ti obbligano a farli e per non sentirli ti porti a medici ed esami di ogni genere.

    E alla fine ti dicono che c’hai il Parkinson e che quei tremori cresceranno e poi avrai problemi a deambulare e a stare seduto e poi alla memoria. TI dicono in sostanza che ti devi preparare ad una vita da schifo.

    Ho voluto il Protocollo non fosse altro che per farmi aiutare a farla finita. Voglio essere sincero. Infatti gli ho proposto questa come meta: farla finita!

    Ovviamente è stata bocciata e mi è stato detto che se avessi dovuto fare il protocollo era per tornare a dipingere e scolpire come se la parola Parkinson non fosse mai stata nominata. In quale banda di pazzi ero capitato non lo sapevo, ma mi divertiva sta cosa. 

    Ieri ho finito di lavorare all’ultima scultura che erano le 3 meno qualcosa della notte. Quelle poche volte che mi capita di tremare mi metto a sorridere. Forse la malattia ha deciso di non rompermi le balle per un bel tempo. O forse qualche cosa è successa in me o fuori di me. Non lo so e non me ne frega nulla. Mi frega solo che mi sento bene ed ho una incredibile voglia di fare. E ce l’ho praticamente tutti i giorni. Punto.

    Protocollo Meta – Luciano, 66 – codice 88J/711MZ

  • Teresa, 29 anni – grafico pubblicitario

    Avevo sempre sognato di fare l’imprenditrice aprendomi una azienda che fosse tutta mia. Ma mi è sempre stato detto che sarebbe stato impossibile, che già per un maschio era difficile figuriamoci per una donna e che io non avevo alcuna esperienza per gestire una cosa del genere. 

    Le umiliazioni sono state tante, inutile negarlo. Ed anche la mia scelta sessuale di legarmi ad una donna non mi ha certo aiutato. La sfida che ho chiesto al dott. Meta è stata quella di fare di me una imprenditrice e prima di fare di me una imprenditrice generare in me la capacità di essere leader, altrimenti non avrebbe avuto senso che io facessi l’imprenditrice. Devo dire che i metodi del Protocollo Meta sono bizzarri, e poi imprevedibili. Ma se oggi sono leader di un gruppo che fattura 2 milioni all’anno lo devo in grossa anzi grossissima parte a Francesco ed al suo straordinario lavoro che ha fatto con me.     

  • Massimo, 56 anni – CEO di una SpA nel campo del food

    Scoprire che il 70% dei dipendenti era scontento della gestione, si riteneva sfruttato ed aveva perso gli stimoli per lavorare con entusiasmo, è stato un colpo terribile. Il malcontento di quasi 300 persone è sfuggito persino ai responsabili delle HR, e questo mi ha demoralizzato ancora di più. Credevo di condurre una Azienda all’avanguardia sul rapporto umano, e di colpo mi sono trovato davanti una realtà totalmente diversa, paralizzante. Sono entrato nel Protocollo Meta per 3 ragioni:

    1. Recuperare la mia leadership
    2. Capire realmente cosa stesse succedendo
    3. Risolvere il problema alla radice e per sempre

    Nei tre mesi di lavoro personale il mio grado di consapevolezza è cresciuto considerevolmente. Ho capito che bisognava dare a ciascun dipendente uno spazio importante di ascolto e di creatività che mancava da sempre perché avevamo automatizzato e standardizzato tutto da tempo.

    Ho sentito il bisogno oltre che il desiderio di chiedere al Gruppo META se fosse possibile fare un protocollo per tutti i miei dipendenti. Naturalmente la risposta è stata positiva. Ho scelto un contratto semestrale. Non so come abbiano fatto ma sono riusciti a motivare praticamente i quasi 300 dipendenti creando sinergie tra di loro impressionanti. Hanno fatto nascere una leadership all’interno della azienda che funge da motorino di avviamento costante. Le decisioni più difficili sono state prese con il team di supporto e sono state dal team stesso condivise con i dipendenti in modo comunicativamente efficace. Oggi benedico quel momento terribile che stava per buttarmi in depressione. Se non ci fosse stato non avrei conosciuto il dott. Meta e non sarei entrato nel Protocollo. Avrei perso qualcosa di più che speciale! Consigliato a chiunque voglia lanciare la propria azienda a livelli di eccellenza. Questi te la costruiscono l’eccellenza in un tempo relativamente breve. E ti ne godi per sempre.        

  • Alfredo, 42 anni – avvocato

    Avevo bisogno di lavorare su alcuni aspetti del mio carattere. Non mi piacevo. Molti clienti decidono come pagare e ti obbligano ai loro tempi e non mi andava bene ma non riuscivo a gestirla sta cosa, come anche non riuscivo a gestire le scadenze arrivando sempre in ansia alle udienze. E poi dovevo sistemare qualcosa di mio a livello personale. Ho voluto dare fiducia al protocollo. Sono partito con un mese poi ne ho chiesti altri 6. Risultato? Oggi ho clienti che mi saldano prima che sia terminato il procedimento, i miei collaboratori mi preparano il lavoro che poi ultimo io quasi divertendomi, ed ho recuperato un affetto che credevo perduto da sempre. Se lo consiglio? No, chi non lo fa si perde una opportunità unica nel suo genere!